lunedì 24 giugno 2013

Il libro digitale per non vedenti Parte il nuovo progetto dell'Aie

Sono quelli che leggono di più in Italia. Addirittura tre volte tanto rispetto alla media nazionale. Piuttosto a sorpresa si scopre che non vedenti e ipovedenti consumano molti più libri di chi potrebbe leggere con facilità ma sembra non trovare mai il tempo per farlo. Una media di nove libri in un anno. A confermare l’eterna pigrizia degli italiani, e a stupire con i dati, è una ricerca dell’Università Bicocca di Milano (condotta per conto dell’Associazione Italiana Editori e dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) che mette a confronto le abitudini della lettura: il 59,1% di non vedenti e ipovedenti ha letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi contro il 46,8% di chi ci vede perfettamente. Di più. I non vedenti sono anche i più assidui e, nel 31,3% dei casi, aprono un libro tutti i giorni, I gusti? Di tutto: romanzi, saggistica e testi di tipo professionale. Oltre che lettori accaniti sono anche molto tecnologici. Nel 30% dei casi scelgono i formati digitali che preferiscono rispetto ai tradizionali Braille o ai caratteri ingranditi. 

Proprio per loro, e per evitare che debbano “accontentarsi” di ciò che trovano sul mercato (nel 46,7% dei casi scelgono ciò che è disponibile) nasce il Progetto Libri Italiani Accessibili presentato oggi a Roma, realizzato da AIE in collaborazione con UICI e finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

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