
E ancora: "La situazione è estremamente difficile, soldi non ce ne sono. E lo sa benissimo anche Alfano, certe uscite sono incomprensibili". Ma il capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta, risponde a tono: "Nessuna forzatura da parte di nessuno, se non la richiesta che gli impegni di governo vengano matenuti e questa è una richiesta che noi rivolgiamo certamente al presidente Letta", e sia Brunetta che Cicchitto negano che l'aumento dell'Iva possa essere imputato a Berlusconi.
Non è finita. Domani c'è da sbrogliare anche la matassa del caso Idem, forse con delle dimissioni della ministra che sembravano archiviate. Infine Letta risponde indirettamente anche un post, stavolta terribilmente serio, di Grillo, quello sull'Italia a rischio default in pochi mesi. "Non accadrà se facciamo cose giuste", commenta il premier. Insomma, tutte la capacità di mediazione di Letta sono chiamate a raccolta in questo lunedì prima dell'estate.
Del resto è una strana alchimia quella della strana maggioranza: il Pdl racchiude varie anime e Alfano sa che per trovare una posizione dialettica dovrà concedersi periodicamente delle fughe in avanti, come per l'Imu e l'Iva, che fanno bene al Pdl anche in termini di consenso. Letta dal canto suo deve mediare, la sospensione dell'Iva come quella dell'Imu sono due soluzioni temporanee, ma al momento giusto il premier probabilmente saprà come puntare i piedi, ieri non a caso ha ricordato che il suo governo nasce sotto gli auspici di Napolitano.
Così Letta e Alfano, i due sparring partner della strana maggioranza, continuano a duellare, com'è normale che sia in un Governo "straordinario" come questo. Incrociando le dita, tra qualche ora anche questo lunedì nero sarà passato.
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